Un’estate in Sardegna: come si arriva, cosa vedere e le attività da fare

D’estate, l’unico modo per staccarsi dal caos cittadino, dal caldo asfissiante e dalla forte umidità è un viaggio verso una meta marittima.

Una volta raggiunta la destinazione, si potrà finalmente schiacciare un pisolino sotto l’ombrellone assaporando la dolce brezza marina. Al risveglio dal sonno pomeridiano, vivere l’intenso piacere di un bagno rinfrescante con il resto della famiglia oppure fare pratica di sport acquatici come il kite surf, la vela, la canoa e lo snorkeling.

È innegabile che, nell’ultimo decennio, si siano moltiplicate le esigenze dei turisti italiani e di quelli stranieri. Andando oltre un mare cristallino ed una bella spiaggia, i viaggiatori moderni domandano delle attività da poter fare in serata, valutano la presenza di punti d’interesse e la qualità della cucina locale.

La semplice vacanza al mare si tramuta in un’esperienza da riuscire a valorizzare in ogni suo istante.

Una trasformazione che la Sardegna è certamente in grado di operare. L’isola può vantare infatti delle spiagge spettacolari, acque pulite e limpide ma anche moltissimi punti d’interesse ed un enorme patrimonio enogastronomico. Come prima cosa, bisogna però capire come riuscire ad arrivare in Sardegna.

 

I porti con le rotte verso la Sardegna

Oggi, il desiderio di sbarcare in terra sarda è presto esaudito. Da nord a sud, tutti i grandi porti italiani presentano delle rotte verso la Sardegna.

Ad esempio, con la linea traghetto Genova Sardegna (vari porti) si può raggiungere sia la costa orientale (Golfo Aranci, Arbatax) che quella occidentale (Porto Torres).

Al contrario, dal porto di Civitavecchia, per tutta l’estate, sono attivi dei collegamenti marittimi soltanto verso la costa orientale (Olbia, Cagliari). Un’organizzazione simile si nota, decidendo eventualmente di partire dal porto di Napoli o da quello di Palermo.

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Le località da ammirare in Sardegna

Definiti quali siano i punti d’imbarco per la Sardegna, rimane da costruire un percorso da portare avanti sull’isola. Ad esempio, se c’è tanta voglia di un bagno rinfrescante la meta ideale è la Spiaggia della Pelosa.

Nell’area di Stintino, la spiaggia di 270 metri, dalla fine sabbia bianca, incontra un mare cangiante che assume tutte le sfumature dell’azzurro.

In secondo piano, è ben visibile l’isolotto dell’Asinara con al suo fianco l’isola Piana. L’una e l’altra, insieme ai mastodontici faraglioni di Capo Falcone, proteggono la Pelosa dalle maree, lasciando chilometri di acque basse. Il posto migliore per il divertimento dei più piccoli.

Poco più avanti della Spiaggia della Pelosa, merita di essere celebrata l’Isola Rossa considerata la patria degli sport acquatici. Un meraviglioso hotspot dove potersi cimentare con i catamarani, con le wakeboard, con tavole da surf e da windsurf.

Spessissimo, l’Isola Rossa è teatro sia di contest amatoriali che di competizioni internazionali negli sport acquatici già richiamati.

Sardegna

Le attività da fare in Sardegna

Salutando per un istante la spiaggia, una delle attività da provare in Sardegna è il Cammino delle 100 Torri, un sentiero emozionante e panoramico con il quale scoprire lentamente l’isola.

Il nome del percorso è legato alla presenza di 105 torri costiere che segnano il passaggio dalle dune di sabbia alle calette naturali, dalle chiese ai fari e ad altri luoghi inaccessibili. Sarà come viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca delle incursioni saracene.

Per gli amanti dello slow tour, del viaggio a passo d’uomo, si consiglia il Cammino di Santo Jacu che copre tre quarti dell’isola con i suoi 1600 km. Il Cammino di Santo Jacu tocca tutti i simboli del pellegrinaggio ed i luoghi adorati dai santi isolani, delineandosi come una sorta di Cammino di Santiago.

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